Umiliare un fratello con paragoni fuori luogo, criticarlo sulla base di criteri rigidi o farlo sentire in colpa perché non s’impegna abbastanza non è il modo giusto per spronarlo (…)
Durante le adunanze, quando c’è una trattazione sugli inattivi, capita di sentire espressioni dallo spirito sgradevole. Ad esempio: “Si è raffreddato”, “è debole e va aiutato”, “il suo amore non è come prima”, “è una sorella a tutti gli effetti, però…” “cosa c’entra Geova se hai avuto problemi con altri?”