La vera intelligenza è nell’imparare dagli sbagli per non commetterne più in futuro.
Dopo un errore, la persona intelligente si preoccupa di trovare il modo per non cascarci più senza negare gli abbagli presi o di essere incappato in cantonate clamorose.
Per questi motivi è necessario manifestare una forte dose di umiltà. Chi è umile impara a livello interiore ad autocorreggersi e non si ostina a non riconoscere i propri sbagli.
L’intelligenza senza umiltà è un pericolo, perché un pregio può trasformarsi in un difetto. In realtà, sbagliare e persino peccare, possono trasformarsi in occasioni per fare un bene ad altri e a sé stessi, un bene ancora più grande del peccato stesso.
Chi è intelligente prende a cuore questa esortazione riportata nella Bibbia:
«Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non affidarti alla tua intelligenza; riconoscilo in tutti i tuoi passi ed egli appianerà i tuoi sentieri. Non crederti saggio ai tuoi occhi, temi il Signore e sta’ lontano dal male: sarà tutta salute per il tuo corpo e refrigerio per le tue ossa». (Proverbi 3:5-8; La Bibbia di Gerusalemme)
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