“Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! perché se le opere potenti che sono state fatte in voi fossero state fatte a Tiro e Sidone, da molto tempo si sarebbero pentite, sedendo con sacco e cenere”. – Luca 10:13.
Gesù sottolinea l’inconsistenza di chi si crede approvato da Dio senza mostrare nessuna sensibilità alle sue parole. Egli ricorda Tiro e Sidone, due città pagane, considerate lontane dalla pura adorazione, che sanno rispondere meglio alla Parola di Dio rispetto ai vicini, che danno tutto per scontato e rimangono indifferenti. Sono parole che mirano a sollecitare risposte più che dare giudizi punitivi.
Andare lontano da Dio non è poi così difficile. E’ il ritorno che costa tanto. Eppure, ci sono fratelli lontani che mostrano più sensibilità alla Bibbia e ai bisogni delle persone più di tanti altri che pensano che con quattro opere formali siano a posto con la loro coscienza. Il pericolo di trastullarsi in opere teocratiche e organizzative, che sono buone abitudini ma limitate, è sempre presente nelle congregazioni. Le parole di Gesù ci fanno capire che non è il successo quello che conta, nemmeno l’approvazione di uomini che ci ricambiano di privilegi, ma ciò che conta sono i motivi del cuore e il fine delle nostre scelte: partecipare al Regno di Dio. Partecipare non vuol dire solo predicare, ma vivere in ogni aspetto della propria vita i requisiti di questo regno. Conta più un pentimento con sacco e cenere di un lontano che cento opere di un vicino.