“Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide. Poiché Davide stesso dice nel libro dei Salmi: ‘Geova ha detto al mio Signore: “Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”’. Davide, perciò, lo chiama ‘Signore’; com’è dunque suo figlio?” (Luca 20:41-44)
Gesù conosceva molto bene le Scritture. Le parole riportate in Luca, grazie alla forza degli interrogativi che intrigano e fanno pensare, provocano negli ascoltatori una riflessione, in particolare ai maestri della Legge. E’ agli scribi, attenti distillatori di ciò che è bene e male, esperti della Parola di Dio, che Gesù fa appello alla loro intelligenza. Usando la ragione, proprio loro avrebbero dovuto identificare il messia in Gesù. In realtà, la loro conoscenza si arenò in un vuoto verbalismo senza anima.
Senza l’uso della testa, essere “primi della classe” per quanto riguarda la conoscenza delle scritture non serve a niente. Ci fregiamo di essere insegnanti della Parola di Dio e andiamo spediti nel territorio del mondo, convinti che in questo campo le persone siano ignoranti. Quanti tdG usano la testa quando c’è da ragionare sulle divergenze di opinioni tra fratelli usando le scritture o ragionando con le persone sulle diverse dottrine con la Bibbia in mano?