Malpracticeè un termine che in italiano indica malasanità, ovvero l’accusa di imperizia del medico o la disorganizzazione dell’ospedale pagata a caro prezzo da chi si affida alle loro cure.
Se il paziente subisce un danno o se la cura non sortisce l’effetto sperato, l’ospedale e il medico possono essere chiamati a rispondere dell’accusa di malasanità.
Articoli di studio pubblicati sulle riviste, parti alle assemblee, scuole e corsi di addestramento, circolari e disposizioni e chi più ne ha più ne metta. Ma che succede quando qualcuno non mette in pratica tutta questa roba per migliorare il suo spirito e quello della congregazione?
Non è nostro costume generalizzare, stiamo parlando di una minoranza tra i responsabili delle congregazioni, i cosiddetti sorveglianti o anziani. Sorvegliante dall’ebraico è reso “rivolgere l’attenzione a”, mentre dal greco è tradotto “vigilare attentamente”. Perciò, lo scopo principale di chi occupa questo incarico è quello di interessarsi dei componenti della congregazione.
Riportiamo una serie di tipologie in cui la personalità di un anziano di congregazione o di un sorvegliante di circoscrizione possono, con le loro parole, confondere il proclamatore.
Tutti siamo imperfetti e sbagliamo in continuazione. Il problema si aggrava quando si persevera nel commettere gli stessi errori, convinti di essere nel giusto. Ciò che scriviamo in questo articolo non deve essere considerato esaustivo. Anche noi sbagliamo. Ciò nondimeno, per esperienza o per conoscenza di storie che leggiamo, ci siamo fatti un’idea di questo argomento.
In questa fase di cambiamenti all’interno dell’organizzazione dei tdG, si conosce poco dello stato d’animo di chi dopo anni di servizio a Dio si ritrova (per dimissioni o per rimozione) a non essere più un nominato come un tempo.
Un mondo di certezze, di abitudini, di stili di vita, di conoscenze, scompaiono e lasciano il posto a inquietudini, preoccupazioni e in alcuni casi anche disperazione. Non si dissolve solo un incarico consolidato nel tempo, una serie di responsabilità dovute al nostro impegno o sforzi dedicati a un’opera e a un’organizzazione.
Per molti c’è di mezzo una decisione personale fatta tanto tempo fa di dedicarsi a Geova volontariamente e a tempo pieno. Molti hanno rinunciato a una casa, a un lavoro, a una famiglia. Diversi di questi fratelli, ora si ritrovano a vivere una vita molto diversa da quella per la quale si erano dedicati a Dio.