La libertà di scelta e le relative responsabilità che ne conseguono costituiscono – secondo Pico della Mirandola – la dignità dell’essere umano. Un diritto questo, completamente inesistente e calpestato con atrocità nei campi di concentramento nazisti.
Nella sua opera più importante, l’Orazione sulla dignità dell’uomo, il grande umanista descrive la creazione dell’uomo da parte di Dio come l’atto finale con cui il Supremo Architetto dà vita all’universo. Dio crea l’uomo come un essere dotato di grande razionalità, in grado di cogliere la bellezza del creato, ed è l’unico, grazie alla sua dignità, di elevarsi e partecipare alla sostanza divina, cioè diventare un unico spirito con Dio.