I fanatici religiosi sono più intolleranti dell’intolleranza stessa. Al tempo di Gesù regnava l’odio tra ebrei e samaritani e i capi religiosi disprezzavano il popolo in generale. Non parliamo poi delle donne, considerate esseri inferiori.
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Rispettare la DIVERSITA’ degli altri e il loro DIO
In occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino, La Lettura, inserto del Corriere della Sera cerca di reinterpretare la Legge di Mosè in chiave moderna. Nel numero di domenica 13 maggio, propone 10 precetti etici, tra questi il dialogo multirazziale e il rispetto del Dio che ognuno professa di credere.
A volte è meglio l’intolleranza
Siamo così sicuri che la tolleranza sia un atteggiamento da promuovere senza riserve e che va difesa a tutti i costi? E se la tolleranza rappresentasse un vero pericolo all’interno della congregazione permettendo al lievito di “fermentare la massa”?
Cosa vuol dire tolleranza e poi verso chi dobbiamo mostrarla? Tolleranza significa sopportare, permettere, mostrare pazienza. Tollerare vuol dire permettere a chi è intollerante verso un Dio o che combatte la religione di un altro e sopportare tutto questo? Tollerare l’intollerante? Colui che dice: “Io sono nel giusto, io ho la verità e tu sei nel falso”?
Rinunciate a pensare di essere i detentori della verità
Guai se osi mettere in discussione il loro diritto di detenere la verità. Se lo fai sei fuori da tutto e da tutti.
Quando i membri di una religione sono persuasi di essere i detentori della verità di Dio, accettano ogni cosa che i loro leader dicono e scrivono. In fondo, è grazie a questi uomini e ai loro rappresentanti che hanno conosciuto la verità e sono diventati portatori di luce nel mondo. Si sottomettono volontariamente a queste guide perché le identificano come l’unico canale di comunicazione con Dio. Sono sempre d’accordo con ogni direttiva loro impartita, anche quando va contro i loro interessi e ogni logica.
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