Per spiegare perché alcuni parlano male degli inattivi non basta parlare di cattiveria, ma di malattia: mancanza di empatia.
La maldicenza è un orribile sfogo d’invidia repressa. Un atto capace di rovinare la reputazione di un’altra persona. Una pratica maligna nei confronti degli inattivi che si consuma soprattutto in congregazione, alcune volte anche nel web.
Le persone generose e spirituali che si comportano bene sono amate dai fratelli. L’invidia si rivolge sempre ai migliori, non ai peggiori. È il valore che un inattivo ha rappresentato durante la sua attività nell’organizzazione ad essere odiato, più che la persona in sé. Ma anche forti pregiudizi dovuti a mancanza di conoscenza (spesso per sentito dire) di queste persone e dei fatti che li hanno coinvolto a spingere altri a parlare male degli inattivi.