“Se tuo fratello commette un peccato, va e metti a nudo la sua colpa fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello. Ma se non ascolta, prendi con te uno o due altri, affinché per bocca di due o tre testimoni sia stabilita ogni questione. Se non li ascolta, parla alla congregazione. Se egli non ascolta neanche la congregazione, ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. (Matteo 18:15-17)
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Pratiche religiose normali e pratiche patologiche
In che modo si manifesta il disturbo ossessivo compulsivo in ambito religioso?
La scrupolosità religiosa si manifesta con il timore esagerato di commettere peccato; con la tendenza a rimuginare i pensieri e le azioni che ci riguardano; a sentire l’irrefrenabile impulso di ricontrollare in maniera ripetuta ciò che si è appena fatto. A volte anche la sola percezione può diventare ossessiva.
Tutti questi aspetti hanno come conseguenza il senso di colpa e la paura di incorrere nella punizione divina e umana. Si tratta perlopiù di un forte disagio mentale, una paura irragionevole di aver commesso una trasgressione più immaginata che praticata.