Un’idea errata molto diffusa è che essere un testimone di Geova significhi vivere la propria vita comunitaria senza problemi e disagi. Chi è intrappolato in questa distorsione della realtà, di fronte alla sofferenza e alle ingiustizie, molto spesso adotta un comportamento debole e inconcludente.
Non si va da nessuna parte senza prima passare dalla sofferenza. Di fronte alle aspettative deludenti e a fatti personali incresciosi, bisogna imparare ad accettare la realtà per quella che è. Prima di affannarci a trovare soluzioni interne o esterne alla congregazione e in attesa di cambiamenti radicali, è più saggio cercare di farcene una ragione, anziché perdere tempo ed energie a lamentarsi, condannare, stigmatizzare e rinnegare il proprio passato. Alcuni maledicono persino il giorno in cui hanno conosciuto i tdG.