Era talmente modesto che quando fu scelto andò a nascondersi. Col tempo godette di grande onore finché un giorno non si prese troppo sul serio e cominciò a commettere un atto di presunzione dopo l’altro. Il risultato? Fu rigettato. (I Samuele 10:17-24; 15:1-23)
Pare che l’atteggiamento ideale per accostarsi alle cose serie sia quello di non prendersi troppo sul serio.
Un momento della manifestazione di protesta degli psicologi davanti Montecitorio. Roma, 18 novembre 2020 (ANSA/ANGELO CARCONI)
“Dare voce alla salute” è stato lo slogan di una manifestazione tenuta la settimana scorsa da parte dell’ordine degli psicologi per sollecitare un intervento dello Stato.
“Non sono sicura se sia giusto allontanarmi dall’organizzazione, c’è qualcosa in me che mi rende perplessa, anzi mi dice che è sbagliato. Una cosa è certa, sono combattuta se andarmene o restare in congregazione”. Si tratta della nostra coscienza, che è dentro di noi e che ci avverte se una cosa è sbagliata o giusta. Saper scegliere e agire nel modo giusto, dipende molto dal tipo di educazione con la quale abbiamo addestrato la nostra coscienza.
La facoltà della coscienza è un dono difettoso della nostra imperfezione. Per questo motivo può essere distorta e non funzionare bene. Inoltre, fattori esterni, quali l’educazione ricevuta o le usanze locali, le credenze e l’ambiente, possono incidere positivamente o negativamente sulle nostre scelte.