La capacità di ridere è un dono di Dio (Ecclesiaste 3:4).
L’autoironia è una peculiarità di chi vede le cose con perspicacia. Ne basta un pizzico per rendere un fatto nero in uno a colori. Non tutti riescono a prendere la vita con “filosofia”. Molto dipende dalla cultura, dalla personalità, dall’educazione, dall’umore del momento, e da altri fattori.
Comunque, bisogna avere un intelletto sopraffino per far ridere e per non toccare la suscettibilità degli altri. L’autoironia è la capacità di porre l’accento sui propri limiti e riderci sopra prima che lo faccia qualcun altro.
L’umorismo di una persona che sa ridere di sé stesso è molto coinvolgente perché migliora i rapporti con gli altri. Invece di allontanare, una sana risata avvicina le persone. Lo sapevate che dal senso dell’umorismo si possono capire i valori, gli interessi, le preoccupazioni, l’intelligenza, l’immaginazione e i bisogni del prossimo?
Chi sa ridere di sé tende a essere più creativo, meno rigido e più disposto a prendere in considerazione e accettare consigli, nuove idee e nuovi metodi. Perciò, caro fratello se sei diventato “inattivo” e te la sei presa a morte con qualcuno, forse era meglio riderci su. Avresti avuto meno preoccupazioni, risentimenti e nessun mal di testa.
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Vedi anche:
- Il buonumore può battere il fanatismo. Una sana dose di umorismo può dissipare le opinioni più ridicole. Inoltre, l’umorismo può essere efficace per mostrare la rigidità di alcuni che servono nelle congregazioni oppure può essere utile per far riflettere gli stessi inattivi sulle loro scelte.